In nome del padre è un progetto di Public History sviluppato con il gruppo di Costruire Storie.
Partendo dalla figura di Carlo Maria Carafa (1651-1695), il progetto propone una serie di attività che partano dagli studenti delle scuole, in grado di stringere insieme memoria, retaggio e radici di ampie fasce della popolazione siciliana, in un’esperienza partecipata e condivisa di storia, identità e tradizione costruita e interpretata dai giovani, attraverso l’elaborazione (cinematografica, teatrale e artistico-letteraria) della storia del Mediterraneo del seicento.
Un progetto che è, nello stesso tempo, speranza e scommessa sulla possibilità di conservare e trasmettere, promuovere e valorizzare, fra storia e futuro, il territorio in cui viviamo, la molteplicità dei sentimenti, dei valori, delle opere materiali e culturali del vissuto storico quotidiano.
Siamo giunti per adesso alla sola fase progettuale, sperando di poter presto mettere in atto quanto programmato. Se siete interessati al progetto, se volete maggiori informazioni, se volete sostenerlo o suggerirci come trovare le risorse necessarie contattatemi.
Eccovi una breve presentazione video del progetto:
l principe Carlo Maria Carafa fu una figura di primo piano nel panorama, politico ed economico-sociale, dell’epoca; primo aristocratico del Regno di Sicilia, principale feudatario di Calabria, intellettuale dai molteplici interessi: scrittore di politica, astronomo e matematico, legislatore ed ambasciatore, capo del braccio nobiliare del parlamento siciliano, splendido mecenate e promotore editoriale nel suo palazzo di Mazzarino, impegnato nella ricostruzione di parecchi centri abitati dopo il disastroso terremoto del 1693 (in particolare Militello e Niscemi) e visionario urbanista nella progettazione e nella prima edificazione, di una nuova città (Grammichele) dove le sue conoscenze scientifiche e la sua concezione politico-religiosa daranno luogo a uno spazio urbano unico ed esemplare nella storia dell’urbanistica non solo siciliana.
Un uomo, quindi, cui si deve ancora oggi una parte rilevante dello scenario urbano dentro cui si svolge il vissuto di queste cittadine, attraverso cui si può anche percepire il generale clima politico e socio-culturale in cui era immerso il regno di Sicilia dell’epoca, oltre a molteplici aspetti identitari di questi territori delle loro dinamiche comunitarie civili, religiose, economiche e culturali.
Aspetti, comunque, abbastanza comuni che costituiscono memoria e retaggio, per certi versi ancora vivi, per ampie fasce della popolazione siciliana.